LED si possono danneggiare o non funzionare correttamente se non usati nel modo appropriato.

Ecco alcuni degli errori più ricorrenti nell’uso di lampadine a LED:

  • Inserimento di LED in lampade sigillate o plafoniere (l’aria calda va verso l’alto) che non permettono o limitano la dissipazione del calore del LED che si surriscalda. Ricordiamo che la vita dei LED è garantita da una temperatura di lavoro ottimale. Vedi tabella qui sotto, con una temperatura ambiente di 25°C e con un temperatura di funzionamento del Chip LED a 45°C la vita è di 100.000 ore, ma a 85°C si riduce a un 10%, solo 9000 ore. Per questo un impiego gravoso o la mancanza di circolazione dell’aria non permettono un naturale scambio di calore e possono fare salire la temperatura del Chip a valori pericolosi (85 – 100 C°) e quindi al danneggiamento irreversibile se l’ambiente non è sufficientemente aerato.
  • L’uso delle lampadine a LED in presenza di interferenze generate da apparecchiature elettromagnetiche (normalmente note come EMI), emissioni a radio frequenza particolarmente elevate (RFI) possono trasmettersi sulle linee elettriche di alimentazione disturbando o danneggiando il LED. Lo specialista deve analizzare la qualità dell’energia elettrica.
  • Non è detto che una lampadina a LED funzioni correttamente con i dimmer presenti nell’impianto. In molti impianti di illuminazione sono presenti dei dimmer (varialuce) per regolare con continuità l’intensità luminosa emessa dalle lampadine tipicamente ad incandescenza. Sulla confezione delle lampadine a LED dovrebbe essere riportato se la lampadina può funzionare anche collegata ad un dimmer.
  • Come possiamo dedurre da quanto sopra è sempre consigliato rivolgersi a installatori esperti e qualificati, o a specialisti nel settore in grado di fornire supporto tecnico per ogni tipologia di applicazione e ambiente.A seconda del tipo di applicazione del LED ci si dovrà rivolgere ad uno specialista con le adeguate competenze.
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